Degli antichi insediamenti di culto, scomparsa la chiesa parrocchiale del Ss. Salvatore, resta solo l’oratorio dei Ss.mi Gervaso e Protaso, ampiamente ristrutturato nel XVIII secolo, quando diviene sede della Confraternita dei “Codini”.
L’antica chiesa Parrocchiale di Verghera, costruita alla fine del ‘300 e ristrutturata in età barocca, viene poi demolita intorno al 1960 per costruire una nuova chiesa che conserva al suo interno solo alcune opere pittoriche e suppellettili antiche.
Degno di nota è l’oratorio di San Rocco. La presenza umiliata in Samarate sarebbe alle origini della fondazione di questo edificio sacro. La dedica a San Rocco è databile verso la fine del ‘400 quando il culto del santo è connesso con le ondate di peste del 1477-1485 (nei suoi pressi vi era il Lazzaretto). Ricostruita tra il 1680 e il 1720 per volere del Conte Giovanni Castiglioni, contiene ancor oggi un bell’affresco degli inizi del cinquecento e alcuni stucchi, affreschi e tele del settecento.
Della fine del settecento è la Chiesa Parrocchiale della SS. Trinità che sovrasta con la sua imponente mole la vasta e antica Piazza Grande, oggi Piazza Italia. La chiesa, costruita in stile tardo barocco dall’architetto Giulio Galloni, contiene stucchi rococò e suppellettili pittoriche dal XVI al XX secolo, tra cui spiccano i quadri di Melchiorre Gherardini e Biagio Bellotti. Tra le pitture del XX secolo vi sono gli affreschi di Mario Grandi e due pale di Gariboldi e di Rossini. L’altare barocco è in marmi policromi finemente lavorati dai Buzzi di Viggiù alla fine del Settecento. Il campanile è invece di fine ottocento.
Nella frazione di San Macario è degno di nota l’oratorio degli Angeli Custodi che presenta una facciata in laterizio con garbati accenni rococò e un interno decorato a stucchi.
La Chiesa Parrocchiale di San Macario è eretta il 19 maggio 1610 e ampliata e ristrutturata tra la fine dell’ottocento e gli inizi del novecento. All’interno conserva ricchi arredi barocchi e varie opere d’arte dal XVI al XX secolo. La torre campanaria esterna è del settecento.
Tra le costruzioni civili sono degne di nota due torrette colombere nel centro antico di Samarate di origine cinquecentesca, oggi però in cattivo stato e alcune case nobili tra cui Casa Ferrario della fine del settecento e Palazzo Piantanida poi Ferrario, di gusto tra il barocchetto e il neoclassico, oggi impoverito da mal riusciti restauri.
Il Palazzo dei Conti Archinto, conosciuto anche come Villa Sommaruga è la più interessante dimora neoclassica in Samarate, un tempo anche sede del palazzo municipale.
L’epoca a cavallo tra il XIX e il XX secolo ha in Samarate vari esempi costruttivi sia industriali (lo stabilimento ex Orlandi ora Gloria Artec e l’ex Cusini ancora ben conservati) che civili, come la neomedievale Villa Ricci al Montevecchio. Commissionata da Carlo Ricci all’ingegner Cecilio Arpesani, viene terminata nel 1898. Circondata da un vasto e verde parco, dal 1982 è centro di incontri e di attività culturali.
Nel Cimitero di Samarate vi è anche il pregevole Mausoleo Ricci, costruito nel 1916 dall’architetto Crespi Balbi.
Villa Guicciardi poi Castelli del 1907 è un isolato, ma esemplare, gioiello in stile Liberty.
Degno di nota anche il Palazzo Comunale datato 1936 in puro stile littorio ancora oggi sede di parte degli uffici comunali e Casa Mauri anch’essa costruita agli inizi degli anni ’30 dalla Gioventù Italiana del Littorio e, dopo svariati utilizzi, oggi sede della Stazione dei Carabinieri di Samarate.