Comune Samarate
» Visualizzazione predefinita
» Vai al menu
» Vai al contenuto
 

L'occupazione a Samarate

Occupazione
Industria e occupazione a Samarate

Già dalla seconda metà del XVIII secolo a Samarate, come nei vicini territori milanesi e comaschi, la popolazione comincia a dedicarsi alla lavorazione tessile e all’allevamento del baco da seta, affiancando l’agricoltura e preparando così l’avvento dell’industria che qui si verifica più precocemente che altrove.

Nei primi anni dell’ottocento Samarate presenta un’organizzazione di tipo industriale e nel 1815 sono attive tre importanti imprese tessili, una a Samarate, una a Verghera e una a San Macario. Nel 1891 a Samarate operano sei tessiture che occupano 552 operai con 426 telai e uno stabilimento di trattura della seta con 160 operai e 80 bacinelle.Agli inizi del 1900 si diffonde il telaio meccanico e, nel 1911, su 949 operai attivi, 790 sono occupati nel settore tessile, 40 nel settore meccanico e 60 in quello delle costruzioni.

Dopo la prima guerra mondiale, nelle statistiche industriali non compaiono più gli stabilimenti per la trattura della seta e, dopo la seconda guerra mondiale, si assiste anche al lento declino della tessitura dei grandi stabilimenti e alla sua conversione in piccole unità produttive; si registra di contro invece la crescita della meccanica con un episodio di punta di notorietà internazionale: l’MV Agusta (vedi il capitolo “L’AgustaWestland: un’azienda leader nel mondo”).

Dal 1970 un’altra grande trasformazione produttiva vede espandersi anche a Samarate l’artigianato familiare e le piccole aziende che colmano i vuoti occupazionali lasciati dalla chiusura di realtà produttive di grandi dimensioni. I dati del censimento 2001 rilevano una distribuzione degli occupati per il 52% nel settore dell’industria, per il 47% in altre attività quali il commercio, i servizi, il pubblico impiego etc. e per l’1% nel settore agricolo.

Oggi, a Samarate, è ancora il settore dell’industria manifatturiera a determinare l’andamento occupazionale, nonostante la crisi in cui versa a livello nazionale sia in termini di riorganizzazione che di rilocalizzazione; impiega infatti 4018 addetti, contro i 482 del settore delle costruzioni, i 540 del settore del commercio e i 289 delle attività professionali.

 


 
 
 
Torna all'inizio